martedì 28 ottobre 2008

28 Ottobre 1922: 230 Italiani Israeliti partecipano alla Marcia su Roma.

Alla fondazione dei Fasci di Combattimento il 23 Marzo 1919 vi furono 5 Italiani di Religione Israelita, tra i quali uno, Cesare Goldman, procurò la Sala in Piazza San Sepolcro a Milano. Il letterato Ebreo goriziano Enrico Rocca fu uno dei fondatori del Fascio di Roma. Tre Ebrei caddero durante la Prima Guerra Civile Italiana del 1919-1922, di cui ho parlato in "Morti Dimenticati" nel dicembre 2006 nel Post "Mondolfo Bruno - Duilio Sinigaglia - Gino Bolaffi. Tre Martiri Fascisti Israeliti", che ripropongo:

"Bruno Mondolfo, fiumano, venne ucciso nella Città Irredenta il 27 Maggio 1921 appena ventenne dalle forze dell' ordine durante una manifestazione contro la politica rinunciataria del Ministro Sforza nei riguardi di Fiume.Duilio Sinigaglia, aveva ventisei anni e apparteneva al Fascio modenese e comandante delle squadre d'azione. Ex Tenente degli Arditi ed ex legionario fiumano. Venne ucciso durante il famoso eccidio di Modena del 26 Settembre 1921 sul quale ritornerò più avanti, quando parlerò di Mario Ruini.Gino Bolaffi, di cui purtroppo non ho trovato notizie.In effetti non vi è da stupirsi,perchè moltissimi Italiani di Religione Israelita aderirono al Fascismo:nella famosa riunione in piazza San Sepolcro a Milano (23 marzo1919), fra i 119 fondatori del Fascismo ci sono anche cinque Israeliti, ed è uno di loro (Cesare Goldman) a procurare la sala all'associazione industriali dove Mussolini tiene a battesimo il movimento. Più di 230 Israeliti partecipano alla marcia su Roma nell’ottobre del 1922 e risulta che a quella data gli iscritti al partito Fascista o a quello Nazionalista (che poi nel 1923 si fondono) siano ben 746. A Fiume con D'Annunzio ci sono Israeliti, fra cui Aldo Finzi che diviene poi sottosegretario agli interni di Mussolini e membro del Gran Consiglio, mentre Dante Almansi ricopre addirittura sotto il Fascismo la carica di vice capo della polizia. Guido Jung è eletto deputato Fascista e viene nominato ministro delle Finanze dal 1932 al 1935. Maurizio Rava è nominato vicegovernatore della Libia, Governatore della Somalia e Generale della Milizia Fascista. Tanti altri Israeliti, pur occupando posti di minore importanza, contribuiscono all’affermazione del Fascismo, come il commendator Elio Jona, finanziatore de Il Popolo d’Italia, e come gli industriali lombardi che, per paura del comunismo, sostengono finanziariamente il movimento.Lo stesso Benito Mussolini conta fra i suoi amici esponenti dell’ Ebraismo, quali la russa Angelica Balabanoff, Cesare Sarfatti e Margherita Sarfatti, per lungo tempo amante del duce, condirettrice della rivista Fascista "Gerarchia" e autrice della prima biografia di Mussolini dal titolo Dux, tradotta in tutte le lingue, che contribuisce significativamente a propagandare il fascismo a livello mondiale.Nel novembre del ’23 Mussolini, dopo aver ricevuto il Rabbino di Roma Angelo Sacerdoti, fa diramare un comunicato ufficiale in cui si legge: "S.E. ha dichiarato formalmente che il Governo e il Fascismo italiano non hanno mai inteso di fare e non fanno una politica antisemita, e che anzi deplora che si voglia sfruttare dai partiti antisemiti esteri ai loro fini il fascino che il fascismo esercita nel mondo". Nel 1930, l’anno dopo il Concordato col Vaticano, il duce fa approvare la Legge Falco sulle Comunità israelitiche italiane, accolta molto favorevolmente dagli ebrei italiani.Nel ’32 la Mondadori pubblica i famosi Colloqui con Mussolini di Emil Ludwig, e il Duce condanna il razzismo senza riserve, definendolo una "stupidaggine", quanto all’antisemitismo, afferma che "non esiste in Italia". Dopo la presa del potere da parte di Hitler, i profughi ebrei dalla Germania vengono accolti e il loro insediamento non è ostacolato dalle Autorità.La risposta delle comunità ebraiche è ottima: tra l’ottobre del 1928 e l’ottobre del 1933, sono 4920 gli ebrei che si iscrivono al partito Fascista.Nel ’34 Mussolini da’ il via libera alla creazione della sezione Israelita della scuola marittima di Civitavecchia (molti dei partecipanti costituiranno poi il nucleo della Marina Israeliana).L’anno dopo diversi ebrei partecipano alla guerra d'Etiopia e, successivamente, alla guerra di Spagna:uno dei caduti in Spagna (Alberto Liuzzi) è perfino decorato di medaglia d'oro. Anche quando la Società delle Nazioni sanziona l’Italia, l’adesione alla "giornata della fede" e all’offerta dell’oro da parte delle comunità Israelite è larghissima. La guerra in Africa mette il Governo Italiano in contatto coi 30 mila Falascià che vivono in Abissinia, un nucleo di negri professante la Religione Israelita ma vissuto per secoli in assoluto isolamento. Mussolini, ritenendo opportuno favorire questo gruppo, dopo che i capi Falascià hanno prestato il giuramento di fedeltà, lo mette in relazione con gli Israeliti d’Italia.Nel 1939,nonostante le vergognose Leggi Razziali già pubblicate, Dante Almansi, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, è autorizzato dal Governo a creare un’organizzazione per assistere i rifugiati ebrei giunti in Italia da altre parti d’Europa. Conosciuta come Delasem, il nome per esteso di questa organizzazione era Delegazione Assistenza Emigranti Ebrei. Tra il 1939 e il 1943 la Delasem aiuta oltre cinquemila rifugiati ebrei a lasciare l’Italia e raggiungere Paesi neutrali, salvando loro la vita."

Il 28 Ottobre 1922 230 e più Ebrei parteciparono alla Marcia su Roma...

martedì 21 ottobre 2008

L' atteggiamento del Ministero degli Affari Esteri e delle FF.AA. durante la Seconda Guerra Civile Europea.

Una delle tesi che ho sempre sostenuto è che le Leggi Razziali, tra l'altro approvate e benedette da tantissimi personaggi che a guerra finita si ricicleranno come "antifascisti da sempre", in realtà o non furono applicate, o se applicate si cercava di ridurle all' impotenza.
Uno dei capitoli che aiutano alla comprensione di tale antisemitismo maccheronico può essere quello che Renzo De Felice, nella monumentale opera "Storia degli Ebrei Italiani sotto il Fascismo" viene a proposito dell' atteggiamento del Ministero degli Affari Esteri e delle Forze Armate Italiane all' estero. Che De Felice così definisce: "Una pagina di grande importanza e, finalmente, molto onorevole nella storia dei rapporti tra Fascismo ed Ebrei negli anni della persecuzione". Riferendosi sia agli Italiani di religione Israelita residenti all' estero, sia verso gli Israeliti presenti nelle zone d' occupazione Italiana, come Francia, Jugoslavia e Grecia. E su questo esiste ormai una vastissima documentazione; dalla "Relazione sull' opera svolta dal Min. Aff. Esteri per la tutela delle comunità ebraiche (1938-1943)" a Poliakov-Sabille "Gli Ebrei sotto l' occupazione italiana"; altri testi come Pommerin "Le controversie di politica razziale nei rapporti dell' Asse Roma- Berlino" ed altri ancora. Addirittura fino al Settembre 1942, in piena guerra, ad un anno di distanza di quel vergognoso tradimento che, quello sì, aggraverà la posizione di TUTTI gli Italiani, di qualsiasi religione, nei confronti dell' Alleato Tradito, il Ministero degli AE si oppose sempre con fermezza a qualsiasi discriminazione degli Italiani Israeliti persino in Germania. E quando, a partire sempre dal Settembre 1942, Berlino cominciò a tergiversare sull' impossibilità di tenere un atteggiamento privilegiato verso gli Italiani Israeliti sia in Gerrmania che nei Territori Occupati, dichiarando che a partire dal Gennaio 1943 essi sarebbero stati rimpatriati o deportati in Polonia, il Ministero ne organizzò subito il rimpatrio.
Un telegramma del 3 Febbraio del MEI, nel dare ordine di avvertire tramite tutte le rispettive Sedi Consolari del pericolo incombente, estese la protezione anche agli Ebrei della ex-Jugoslavia originari dei territori annessi all' Italia. Cioè gran parte della Slovenia, Lubiana compresa.
Tale protezione venne estesa con la circolare del 21 Marzo del medesimo anno anche ai parenti stretti degli Italiani Israeliti. Estesa anche a molti del Nizzardo.
In tal modo poterono sfuggire alla deportazione e rientrare in Italia circa 4000 Ebrei.
Negare che Mussolini, che tutto controllava, fosse all' oscuro di questo, è curioso ma deleterio Negazionismo.
(continua...)

Scopo del blog.

Questo Blog salterà attraverso decine di anni per approfondire un tema delicato, avvalendosi di volta in volta di libri e testi qualificati, nella speranza, ahimè difficile, di non ricevere da una parte accuse di antisemitismo, e dall' altra accuse di filosionismo. Cercando di trovare qualche risposta e contribuire ad un dialogo costruttivo.
Senza cedimenti di tipo Finiano,però.

lunedì 20 ottobre 2008

La Questione Ebraica ed il Fascismo.

Una delle accuse spesso portate al Fascismo è quella di essere stato razzista ed antisemita. Questo Blog nasce per cercare di mettere a conoscenza quanto in realtà il Fascismo e gli Italiani di Religione Israelita siano stati compartecipi uno dell' altro. Perchè da sempre la Comunità Israelita Italiana è sempre stata NazionalConservatrice, permeata dalla Tradizione e dalla Famiglia.
Solo nel dopoguerra, a causa della tragicità della Shoah, c' è stato l' allontanamento dalla Destra; ma l' avvicinamento alla sinistra ha portato solo frutti amari. Spero di contribuire ad una rinascita dei rapporti amichevoli tra le parti, senza inutili abiure da parte della Destra con relativi auto-anatemi. Perchè se è doveroso ammettere che le Leggi Razziali del 1938 sono state un errore politico vergognoso, che allontanò tanti Ebrei Fascisti dall' Ideale in cui avevano creduto e per il quale molti di loro avevano lottato, tali Leggi devono però essere contestualizzate alle Due Guerre Civili Europee 1914-1945, Guerre che nella loro totalità furono esse il Male Assoluto, per come furono combattute da tutti i belligeranti. Non certo il Fascismo.

Un rapporto difficile.

Iniziare un blog così non è facile...